Si ottengono dall’agave, ma per il primo (Tequila in spagnolo è termine maschile) si usa soltanto agave blu (azul); inoltre il secondo ha una spiccata nota affumicata dovuta al processo produttivo. L’invecchiamento, in piccole botti di quercia, può essere assente o minimo (blanco o silver), andare da due mesi a un anno (reposado o gold) o essere superiore all’anno, anche se raramente si va oltre i tre (añejo).
In origine il Tequila era considerato il prodotto più raffinato, ma la maggior libertà nella scelta della materia prima e il carattere dovuto all’affumicatura hanno recentemente portato alla ribalta il mezcal, trasformandolo da distillato povero e popolare a prodotto pregiato e di lusso.
Recentemente sta riscuotendo un certo successo una bevanda tradizionale delle popolazioni indigene dell’Ecuador, il miske, ricavato dal cuore della pigna di agave azul che viene incisa e da cui si raccoglie la linfa che cola per circa quaranta giorni. Dopo un processo di fermentazione il liquido viene distillato due volte e imbottigliato. Il sapore è dolce-amaro, fresco ed erbaceo; c’è anche chi affina brevemente in botte il miske, per levigarne il gusto e aggiungere gli aromi del legno scelto.
Per miscelare segnaliamo José Cuervo, Espolòn e Sauza tra i tequila. Non conosciamo invece validi mezcal economici, quindi citiamo gli ottimi prodotti del consorzio Alipùs (distilleria Los Danzantes) che realizza diversi imbottigliamenti, ognuno tipico di un pueblo (villaggio) specifico. Se apprezzate il sapore affumicato non perdetevi Alipùs Santa Ana del Rio. Casa Agave e Chawar sono i più diffusi marchi di miske.